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  • Immagine del redattoredai monti della grande guerra

Consiglio di lettura

Ospedale da campo 040 di Cortina


Oggi per cambiare voglio consigliarvi un libro che parla di un argomento che spesso non viene trattato da noi recuperanti e in generale quando si parla di grande guerra: la medicina nel primo conflitto mondiale.



Infatti vengono sempre predilette le testimonianze di eroi o intellettuali, quelli per intenderci, che vengono colpiti in fronte e hanno il tempo di pronunciare frasi lunghissime, sempre inneggianti a sentimenti elevati, a vittorie e all'onore del reggimento.

Nella realtà storica morire per un colpo in fronte era una fortuna.

La maggioranza dei combattenti rimaneva ferita e non moriva subito. Non si può capire cosa sia la guerra senza conoscere le devastazioni nei corpi mutilati di fanti, alpini o territoriali con mogli e figli.


In questo libro Ragucci, napoletano della borghesia partenopea, è un maggiore medico, catapultato nel cuore delle Dolomiti, nella mia cara Cortina, a dirigere l'ospedale da campo 040 nel famoso Hotel Cristallo della famiglia Menardi, sotto i boschi del Faloria.

È questa, secondo me, l'epicità della Grande Guerra: un napoletano che racconta il fascino unico delle nevicate, dei boschi, dei ruscelli e delle notti in uno dei posti più belli del mondo, ma allo stesso tempo narra ciò che accade dentro l'ospedale dove per due anni arrivano centinaia di soldati squarciati, congelati e sommersi dalle valanghe.

Fa capire veramente cosa causavano i combattimenti e la guerra all'addiaccio, la guerra oltre quota 2000m con tutte le problematiche che mai erano state affrontate, comprese appunto quelle riguardanti la medicina d'alta quota.


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